La corsa verso la redditività passa- nuovamente – per la riduzione del costo del personale:
Dopo le insistenti voci di corridoio alla fine la riorganizzazione della DG è arrivata. Il 12 gennaio è stata consegnata alle Organizzazioni Sindacali del Gruppo BNL la lettera di apertura procedura.
Quali sono i motivi?
I soliti: dare coerenza, anche alla struttura di direzione, agli obiettivi del piano industriale.
Quindi dover migliorare: RONE, NPS, NPE e ranking di redditività della BNL rispetto agli altri competitors.
Altri motivi (sanciti dalla lettera ufficiale) sono:
- la complessità organizzativa della DG;
2. l’articolazione complessa delle strutture organizzative;
3. l’ampiezza di comando insoddisfacente (!?);
4. processi decisionali lenti e macchinosi;
5. meccanismi operativi spesso inutili e stratificati.
Salta agli occhi di tutti che tutti questi motivi sono ascrivibili al 100% al management
aziendale che si è succeduto nel corso degli anni e che non riuscendo ad operare scelte vere ha tenuto in piedi logiche padronali che hanno portato a strutture macrocefale e poco
funzionali.
Quello che ci spaventa non è il voler razionalizzare ma il voler nuovamente intervenire
senza aver cambiato la logica del management: si rischia solo di andare a cambiare gli
interpreti ma non il tipo di gioco.
Ma vediamo con che obiettivi l’azienda intende intervenire:
- dare coerenza alla DG rispetto al modello Agile;
2. accorciare la catena decisionale;
3. operare una semplificazione delle strutture adottando un modello organizzativo più moderno ed economico;
4. favorire l’empowerment e lo sviluppo del personale rafforzando la centralità del
capitale umano.
Abbiamo chiesto – e stiamo aspettando da diverso tempo – di confrontarci con l’azienda sulla metodologia AGILE e sulle TRIBE proprio capendo l’importanza che queste parolone
rivestono per chi risiede ai piani alti, e oggi vediamo che è al primo posto negli obiettivi.
Dove chiaramente all’ultimo c’è la “centralità del personale” (definizione che preferiamo a
“capitale umano”).
Le linee:
- Semplificazione delle singole unità operative;
2. Modello Agile;
3. Valorizzazione delle competenze con regole chiare e condivise;
4. upskilling e reskilling del personale coinvolto;
5. copertura dei fabbisogni della rete commerciale riducendo il numero del personale non in front-office;
6. incremento del livello di soddisfazione della clientela.
Tutto chiaramente è, nuovamente giustificato, dalla soddisfazione della clientela: d’altronde se si riesce a giustificare la scelta di chiudere 135 agenzie con la vicinanza alla clientela il resto va da sé.
Il primo incontro tra le Organizzazioni Sindacali e l’ azienda si terrà il 23/01 e in quella occasione siamo sicuri che l’azienda ci farà capire come intende valorizzare il “capitale
umano” diminuendo ruoli chiave e ruoli decisionali.
Come intenderà fare reskilling su colleghe e colleghi che ha tenuto per anni a fare lo stesso mestiere senza appesantirne l’esistenza e senza ricorrere alle conciliazioni in ABI.
Siamo molto scettici rispetto a questa riorganizzazione perché nella lettera ci sono i consueti lustrini che significano: ci siamo dati un obiettivo sfidante in termini di redditività.
siamo un’azienda di servizi. Non riusciamo a creare prodotti funzionali e accattivanti.
non ci resta che tagliare i costi. Il maggior costo di una azienda di servizi è il personale.
Roma, 14 gen 2023
Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN
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