di Stella Di Stefano
Ciao Giulia, scusaci se non siamo riusciti a proteggerti.
Scusaci se non siamo riusciti a cambiare questa società ancora malata di un patriarcato tossico, società nella quale un uomo è incapace di accettare la fine di una storia, il desiderio di realizzazione, di libertà e di indipendenza di una donna.
Invochiamo pene più severe e soprattutto la certezza della pena, ma quello che dobbiamo realizzare è anche una società che educhi al rispetto delle donne e dei diritti che abbiamo così duramente e lentamente conquistato con sofferenza, impegno, tenacia, dolore e TROPPO SANGUE.
Da inizio anno i femminicidi sono più di 100.
Non sono omicidi come dice qualcuno, perché se un omicidio ci dice che è stata uccisa una persona, un femminicidio ci dice il perché.
Il tuo assassino è stato fermato, come spesso accade… ma questo non ti riporterà in vita né lenirà il dolore immenso della tua famiglia, cara Giulia.
La giustizia farà il suo corso, ma resta sul campo un problema culturale enorme.
Le istituzioni facciano la loro parte nel momento in cui una donna denuncia in modo che non venga lasciata sola, ma la società si migliora anche attraverso comportamenti individuali che rendano migliore questo mondo e questa Umanità che pare senza speranza.
Perdonaci Giulia.
Ci perdonino tutte le donne uccise per mano di un piccolo uomo.