LA VIA MAESTRA: UNISIN Gruppo BNPP c’è!

UNISIN del Gruppo BNP Paribas (BNL, Findomestic, BNP Paribas succursale Italia e le altre società BNP Paribas in Italia, Artigiancassa, Ifitalia, Financit, ma anche A.S.T., Worldline) scende in piazza a Roma il prossimo 7 ottobre contro la precarietà, per il ripristino dell’articolo 18, per una reale attuazione del dettato costituzionale, per un lavoro dignitoso sia nei diritti che nei salari, per una concreta lotta alla povertà, per restituire quel futuro ingiustamente espropriato ai giovani, contro quelle leggi del mercato che aumentano il divario tra ricchi e poveri affamando sempre più ampi strati sociali.

UNISIN che da sempre è attiva in questa direzione si troverà a sostenere e condividere i contenuti della manifestazione del 7 ottobre a Roma.

Restituire al lavoro quanto la Costituzione dispone significa non dover più assistere al fatto che tante persone sono costrette ad accettare lavori pericolosi e sottopagati: va seriamente valutata ed approfondita l’ipotesi di introdurre una forma di “salario minimo”, individuando una misura che, senza compromettere la funzione della contrattazione nazionale, anzi rafforzandola, sia di contrasto al lavoro povero, ai “contratti pirata” ed ai “contratti corsari”.

La sicurezza sul lavoro è, per il lavoratore, poter contare anche su una attuazione certa delle regole del “gioco” oltre che sulla trasparenza delle leggi. È consapevolezza di poter esigere il rispetto dei propri diritti senza rischiare il posto di lavoro.

Non sarà certo UNISIN a tessere acriticamente le lodi al sistema del Reddito di Cittadinanza ma sarà sicuramente UNISIN, dopo averne indicato le lacune e le speculazioni, da denunciare e combattere, a ritenerlo indispensabile, adeguatamente rivisto, corretto e integrato sul piano delle politiche attive del lavoro, per non creare ulteriori sacche di povertà.

UNISIN, che ricordiamo lavora all’interno della Fondazione PROSOLIDAR, intende manifestare perché si cominci a progettare una seria svolta sulla gestione del territorio alla luce dei sempre più evidenti disastri ambientali dovuti ad una mutazione climatica che ormai viaggia con il piede sull’acceleratore.

UNISIN, questo deve essere chiaro, da quando è stata introdotta la precarietà nel nostro Paese si esprime con durissime condanne e manifesta il proprio credo in ogni occasione possibile e inoltre UNISIN ricorda e rivendica la raccolta di migliaia di firme contro la legge 30 consegnate alla Commissione Lavoro della Camera nel 2002.

È, quindi, evidente che la nostra non è una battaglia ideologica: in Italia la precarizzazione del mondo del lavoro ed il massiccio ricorso a forme di lavoro precario sono stati introdotti, voluti e sostenuti anche da governi e forze politiche non di destra. Il Jobs Act, va ricordato, ha un padre ben preciso che si chiama Matteo Renzi. E rammentiamo pure UNISIN del Gruppo BNPP fu tra gli organizzatori a Roma nel 2012 della grandiosa manifestazione chiamata “NO MONTI DAY”.

In tempi non sospetti UNISIN non ha esitato a puntare il dito indicando i responsabili ed i danni che la precarietà avrebbe causato nel mondo del lavoro così come oggi UNISIN punta il dito verso qualsiasi forza politica e qualsiasi governo voglia mantenere questo stato di cose, contro chi ai tempi delle norme targate Treu e Biagi, e dei governi Monti e Renzi, è rimasto silente se non consenziente.

Il 7 ottobre UNISIN sarà al fianco di tante lavoratrici e tanti lavoratori oltre che alla CGIL, ACLI, ANPI, ARCI, ARTICOLO 21, AUSER, EMERGENCY, FEDERCONSUMATORI, FONDAZIONE FRANCA E FRANCO BASAGLIA, FORUM DISUGUAGLIANZE E DIVERSITA’, FORUM DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, FORUM PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, GREENPEACE, GRUPPO ABELE, LEGAMBIENTE, LIBERA, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, MEDICINA DEMOCRATICA, WWF, FONDAZIONE ROBERTO FRANCESCHI ONLUS, FONDAZIONE NIGRIZIA ONLUS e tante altre realtà.